Fondamentale in un sistema di prelievo dell’acqua dal sottosuolo è il dimensionamento dei vari componenti che lo costituiscono e il mantenimento della loro efficienza per garantire da un lato un risparmio economico e dall’altro il rispetto dell’ambiente.
A tale scopo è importante, soprattutto per impianti con pozzi più vecchi di 10-15 anni, valutare lo stato di efficienza sia mediante prove dirette (vd. prove di pozzo), sia il semplice monitoraggio dei pozzi in fase di esercizio ordinario.
Quest’ultimo sistema consente non solo di verificare l’andamento del livello piezometrico nel tempo in funzione dei periodi di pompaggio esercitati da un impianto, ma consente di effettuare valutazioni per eventuali miglioramenti dei metodi di prelievo con conseguenti risparmi energetici e allungamento della vita del pozzo.
Capita spesso, infatti, che le pompe sommerse non siano state dimensionate correttamente o che con il passare del tempo non siano più compatibili con la portata del pozzo (che tende a ridursi se non intercorrono interventi di manutenzione).
Inoltre capita di osservare, in fase di esercizio degli impianti, cicli di ON/OFF delle pompe molto frequenti (di solito comandati da sonde galleggianti o da pressostati) con conseguenti abbassamenti e innalzamenti ciclici del livello piezometrico nei pozzi (anche di diversi metri); questo tipo di prelievo “a impulsi” provoca inconvenienti in almeno due ambiti:
Di seguito si riporta il grafico che evidenzia un tipico esempio di cattiva gestione dei prelievi.
Il nostro studio dispone delle seguenti attrezzature di base necessarie per eseguire le misurazioni di portata, livello piezometrico, temperatura e conducibilità dell’acqua:
ATTREZZATURA di BASE
Studio Tecnico Risorsaterra
Agricoltura Geologia Foreste
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